ATLETICA ALBIATE

Fai atletica, non farai panchina!

Si è tenuta oggi la premiazione del concorso "Atleta dell'anno 2017" che ha visto la nostra cadetta Arianna Bellani prevalere su tutti gli altri candidati.

L'assessore allo sport Fabrizio Confalonieri ed il Sindaco Diego Confalonieri le hanno consegnato la targa e letto la lettera di presentazione che ben riassume quelli che sono i valori morali e sportivi che ci guidano.

Arianna è un’atleta molto giovane, classe 2003, il cui percorso sportivo è appena iniziato e in seno all’atletica Albiate ha già avuto modo di esprimersi su livelli ragguardevoli. La sua giovane età ci induce a pensare che sia in termini di bagaglio tecnico-motorio, che in termini di esperienza tutto debba ancora avvenire. Un grande tecnico dell’atletica Italiana, ma anche un grande Maestro di vita e di sport (Carlo Vittori), quando parlava dei giovani era solito affermare: “Tutto ciò che il giovane deve fare, il campione l’ha già fatto e, quanto il campione adulto sta facendo, il giovane lo farà più tardi”.Questo concetto valorizza la differenza e traccia una diversa linea di valori tra un atleta maturo ed un giovane che sta ricercando la sua dimensione all'interno dell'atletica leggera, ma anche di qualsiasi altro sport. Tutto quanto Arianna ha sperimentato fino ad ora, i suoi successi individuali e tecnici raggiunti,  sono senza dubbio componenti di un valore non comune. Tali risultati rappresentano il prodotto di un processo attivo di trasformazione, pedagogicamente guidato e  intenzionalmente controllato attraverso l’allenamento che è orientato in modo determinato verso un elevato livello di prestazione sportiva che dovrà essere raggiunto successivamente. L'atletica leggera nelle sue varie sfaccettature, così come moltissime altre discipline, vorrebbe che l’ottimizzazione del risultato tecnico avvenisse al raggiungimento della assoluta padronanza tecnica-motoria che avviene normalmente in età consona. La differenza nel percorso di valorizzazione di un talento sportivo avverrà nel modo in cui i “campioni di ogni disciplina prestano attenzione alle proprie azioni mentre si esercitano”.  “Ha talento, oppure è un talento colui che, sulla base delle caratteristiche, della disponibilità alla prestazione, delle possibilità che gli sono offerte dall’ambiente nel quale vive, ottiene (possibilmente in gara) risultati nella prestazione superiori alla media della sue età, ma suscettibili di sviluppo”. Machado affermava: “Non vi sono strade già fatte” e “la strada te la devi fare da solo”. Caminante no hay camino, el camino se hace al andar.  “Il talento innato è come l'hardware di un computer, mentre l'allenamento è il software”: il primo ha bisogno del secondo per funzionare, ma anche viceversa. Con una celebre battuta, Hemingway diceva che il successo è 1 per cento  «inspiration» (ispirazione) e 99 per cento «perspiration» (sudore). Non occorrono scienziati e studiosi per sapere che l'allenamento è determinante:  sbagliando s'impara, afferma un vecchio proverbio italiano; "practice makes perfect", la pratica rende esperti, conferma uno inglese. 

L'augurio che intendiamo indirizzare ad Arianna è che sappia custodire, esprimere ed esaltare di volta in volta il suo "talento".

 

Vai Arianna, continua con lo stesso entusiasmo.

Noi, non ti lasceremo da sola nel tuo cammino.