È ormai fuori dubbio che una regolare attività fisica durante l'infanzia sia una componente importante per una vita felice, sana e più lunga. Altrettanto chiari sono i gravi pericoli associati a stili di vita inattivi, come le malattie cardiache, il diabete e l'obesità. Non sorprende che scienziati, medici ed enti pubblici abbiano espresso gravi preoccupazioni per il fatto che gli attuali livelli di attività fisica tra i bambini, sono inadeguati e che la maggior parte dei bambini in tutto il mondo non riesce a soddisfare i livelli giornalieri di attività raccomandati.
Nell'ambito sportivo e nella pratica sportiva agonistica, gli atleti possono presentare una bassa disponibilità energetica (LEA low energy availability) per una serie di motivi, che vanno dal non consumare cibo a sufficienza per le loro specifiche esigenze energetiche, a comportamenti alimentari disordinati. Questa problematica, che incide sulla salute degli atleti, comporta rischi non indifferenti sia negli uomini che le donne che praticano sport a livello agonistico.
Attività giovanile:
perché il bambino non è un piccolo uomo?
La prima infanzia rimane un periodo fondamentale per tutte le forme di apprendimento. Questo breve documento esamina l'attuale ricerca teorica che ci ha portato a chiarire l'interesse e la legittimità di una pratica sportiva e il suo apprendimento nei bambini piccoli, come parte del loro sviluppo generale e più particolarmente fisico e psicomotorio, basato sui dati effettivi dei bambini nelle diverse attività.